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Ci occupiamo di produzione e commercializzazione di integratori e cosmetici anche biologici a base di estratti vegetali per viso, capelli, corpo e pet.

La nostra gamma comprende integratori alimentari di sofisticata concezione e cosmetici d’avanguardia, alcuni di essi basati sull’innovativa ricerca in gemmoterapia.

Diversi anni di ricerche e test sulla fitoterapia, mirati al benessere psicofisico di tutti, hanno portato alla nascita di questo progetto con un ampio e rapido riscontro.

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Il Nostro Blog

La vitamina D circola in quantità inadeguate in circa il 50% delle donne dopo la menopausa, con  conseguente riduzione della massa ossea. Sfortunatamente, l’introduzione di vitamina D con la dieta non raggiunge solitamente quantità soddisfacenti, anche se esistono oggi alimenti arricchiti in vitamina D, quali l’olio di oliva e il latte. È perquesto motivo che per le donne dopo la menopausa è oggi raccomandata una supplementazione di vitamina D. Il fabbisogno giornaliero medio di vitamina D nella popolazione anziana è stato recentemente rivalutato dall’International Osteoporosis Foundation sulla base dei numerosi studi randomizzati e controllati pubblicati negli ultimi anni. Queste nuove raccomandazioni indicano in 800-1000 UI il fabbisogno giornaliero medio di vitamina D per lapopolazione di oltre 60 anni, al fine di raggiungere il valore circolante appropriato di almeno 30 ng/mldi 25OH-vitamina D. Questo fabbisogno è sensibilmente più elevato rispetto alle 400 UI/die che erano considerate appropriate in precedenza. Poiché tale fabbisogno viene difficilmente raggiunto con la normale esposizione alla luce solare (specie nei mesi invernali), la prevenzione primaria dell’osteoporosi in età postmenopausale deve includere anche la vitamina D somministrata giornalmente, settimanalmente, mensilmente oppure con pause maggiori sino a 6 mesi.

A maggior ragione, la vitamina D deve rappresentare un supplemento obbligatorio per la popolazione in età avanzata e a tale riguardo in alcune Regioni italiane sono state iniziate campagne di somministrazione di massa alla popolazione anziana. Infine, per la salute del tessuto osseo, oltre al calcio e alla vitamina D, è importante che la dieta contenga anche un apporto proteico adeguato, senza eccedere con le proteine presenti nella carne rossa che facilitano l’eliminazione urinaria di calcio. Ladieta ipocalorica prolungata è parimenti dannosa per lo scheletro. Questi sono ulteriori problemi per lo scheletro. Questi sono ulteriori problemi che spesso si incontrano nelle età più delicate, quali quella adolescenziale e della prima giovinezza, con conseguenze devastanti sulla salute delle ossa per le età successive, quando lo scheletro subirà stress metabolici cui non sarà preparato.

Le due forme comunemente disponibili di vitamina D sono il colecalciferolo (vitamina D3) e l’ergocalciferolo (vitamina D2). Alcuni studi suggeriscono che il colecalciferolo sia più efficace nell’aumentare i livelli di 25OHD sierici, rispetto all’ergocalciferolo. La dose consigliata di vitamina D è 800-1000 UI/die, ovviamente dopo aver ripristinato l’eventuale deficit di base. Attualmente, vengono considerati sufficienti valori di 25OHD> 30 ng/ml (76 nmol/L).

In Italia, quasi tutti iprodotti per la supplementazione di calcio contengonoanche vitamina D, comunemente colecalciferolo, e permettono quindi una semplificazione dello schema di assunzione e un aumento dell’aderenza alla terapia.

TOSSICITA' DA ECCESSO DI VITAMINA D

La tossicità da Vitamina D è una condizione rara. Casi di ipercalcemia clinicamente sintomatica sono stati individuati per livelli di vitamina D > 140 ng/ml. L'Institute of Medicine raccomanda di non superare dosi di colecalciferolo pari a 4.000 UI giornaliere. Sebbene non siano stati riportati effetti collaterali per dosi fino a 10.000 UI/giorno, mancano studi sugli effetti a lungo termine di dosi giornaliere > 10.000 UI, pertanto non è raccomandata tale posologia.

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE CON LA VITAMINA D

La conversione di ergocalciferolo e colecalciferolo a calcidiolo avviene grazie all'enzima 25idrossilasi CYP3A4 che è lo stesso che interviene nella metabolizzazione di molti farmaci ed in alcuni casi l'attività dell'enzima può risultare aumentata. Altri possibili meccanismi di interazione possono essere rappresentati da farmaci che riducono l'assorbimento lipidico o aumentano la loro eliminazione epatica. Infine il concomitante uso di Vitamina D e farmaci che trattengono calcio può determinare la comparsa di ipercalcemia.

RUOLO DELL'ESPOSIZIONE SOLARE

L'esposizione solare può garantire il raggiungimento di sufficienti livelli di Vitamina D nella popolazione generale ma è insufficiente per il raggiungimento di livelli ottimali nei soggetti a rischio di frattura e nel soggetto anziano.

Dati epidemiologici italiani riportano una variabilità di circa il 40% tra persone con bassa e media esposizione solare. Il contributo dell'esposizione solare alla produzione di Vitamina D è di circa il 60-90%, parte della quale si deposita nei tessuti adiposi e nei muscoli e funge da riserva per i mesi invernali durante i quali l'esposizione al sole è notevolmente inferiore. Va sottolineato che, generalmente, nell'anziano il tempo di esposizione alla luce solare è ridotto così come l'area di esposizione ed anche l'efficienza della cute nella produzione della Vitamina D. Da novembre a marzo l'intensità dei raggi UV è insufficiente a consentire la conversione del 7deidrocolesterolo a colecalciferolo.

Apporti giornalieri di vitamine e minerali ammessi negli Integratori Alimentari: Vitamina D, massimo mcg 50

L’apporto minimo di vitamine e minerali con la quantità di assunzione giornaliera indicata in etichetta non deve essere inferiore al 15% dei valori nutritivi di riferimento (VNR), riportati nell’allegato XIII, parte A, punto 1 del Regolamento (UE) 1169/2011.