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Diversi anni di ricerche e test sulla fitoterapia, mirati al benessere psicofisico di tutti, hanno portato alla nascita di questo progetto con un ampio e rapido riscontro.

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Il Nostro Blog

Evidenze scientifiche riportate in letteratura mettono in luce diverse attività dello Zafferano sul cervello: favorisce l’apprendimento, protegge i neuroni dal danno ossidativo, regola il tono dell’umore

Le proprietà organolettiche dello Zafferano sono determinate dalla presenza negli stimmi di Crocus di quattro sostanze, Crocetina, Crocina, Picrocrocina e Safranale, tutte originate per degradazione enzimatica da un unico precursore, il carotenoide Zeaxantina (3, 4, 5). Il colore intenso dello Zafferano è dovuto soprattutto alla presenza di Crocina, uno dei pochi carotenoidi idrosolubili, ma vi concorrono anche Crocetina, Zeaxantina, α-Carotene, β-Carotene e Licopene (3, 4). Il caratteristico sapore amaro della spezia è dovuto invece alla Picrocrocina, mentre il pungente odore che caratterizza lo Zafferano dipende dal Safranale, il principale costituente dell’olio essenziale (3, 4).

Impiegato da sempre per aromatizzare le vivande, è stato utilizzato per secoli nelle tintorie di molti paesi per colorare di giallo i tessuti. Nella medicina

tradizionale dei popoli antichi godeva di una grande considerazione come droga naturale, impiegata con successo per dare sollievo a una grande varietà di disturbi minori (3, 4). Gli usi salutistici tradizionali dello Zafferano hanno sollevato molta curiosità in ambito scientifico, con il risultato che molti ricercatori hanno indirizzato le loro ricerche allo studio delle proprietà biologiche dei suoi principi attivi; ciò ha permesso di documentare scientificamente i benefici effetti esercitati dalla spezia in vari modelli sperimentali e in alcuni specifici contesti clinici. Tra le attività salutistiche confermate dagli studi scientifici, oltre alle note proprietà antiossidanti e antiradicaliche tipiche dei carotenoidi, merita una particolare menzione l’azione esercitata a livello del Sistema Nervoso Centrale, un’azione che oltre a favorire funzioni fondamentali come la memoria e l’apprendimento, influenza in modo positivo anche il tono dell’umore, aiutando così le persone a ritrovare equilibrio e benessere interiore (3-4).

In un recentissimo lavoro clinico è stata riscontrata un’efficace attività salutistica anche nei confronti dei sintomi tipici della sindrome premestruale, soprattutto di quelli che riguardano la sfera emozionale come ansia, irritabilità, tensione nervosa, depressione e sbalzi d’umore. Gli effetti benefici dello Zafferano, somministrato per tutta la durata della sperimentazione, si sono manifestati già al primo ciclo mestruale, con una ulteriore diminuzione della sintomatologia nel ciclo successivo (6).

Effetti sulla funzionalità cerebrale

Se nella medicina tradizionale lo Zafferano era apprezzato principalmente per le sue proprietà antispasmodiche e sedative, i risultati ottenuti negli studi sperimentali più recenti hanno ampliato le potenzialità salutistiche della spezia che sul cervello esercita effetti complessi che coinvolgono vari sistemi funzionali. Gli effetti benefici a livello cerebrale sembrano dipendere dall’azione di tutti i componenti attivi presenti nello Zafferano, Crocina, Crocetina, Picrocrocina e Safranale, dotati non solo di attività antiossidante e antiradicalica ma anche di effetti specifici a livello di neurotrasmettitori come la dopamina, la noradrenalina e la serotonina (7). Dalle evidenze scientifiche riportate in letteratura si evince che lo Zafferano può esercitare sul cervello diverse attività: proteggere i neuroni dal danno ossidativo indotto da episodi di ischemia (8) contrastare l’azione convulsivante di alcune sostanze (9) sostenere i processi che permettono di memorizzare gli eventi (10) favorire l’apprendimento (11) influenzare i neurotrasmettitori che regolano il tono dell’umore (12).

Quest’ultimo aspetto, che coinvolge vari sistemi di comunicazione neuronale, è stato approfondito anche dal punto di vista clinico, andando a studiare gli effetti dello Zafferano in soggetti affetti da stati depressivi di entità lieve e moderata (13).

È stato così possibile evidenziare con protocolli sperimentali rigorosi l’efficacia dello Zafferano sul tono dell’umore, effetto che nell’uomo si esplica a dosaggi giornalieri piuttosto bassi, nell’ordine dei milligrammi. I risultati ottenuti somministrando la spezia sono risultati maggiori di quelli esercitati da un trattamento placebo e molto simili a quelli riscontrati con la somministrazione dei farmaci antidepressivi classici. Rispetto al trattamento farmacologico però, la somministrazione di Zafferano presentava un migliore profilo di tollerabilità (14, 15).

Nella percezione corrente sotto la dicitura “depressione” ricadono spesso situazioni di malessere individuale determinate da fasi particolari della vita, ad esempio periodi caratterizzati da eventi negativi come la perdita di persone care, cambiamenti di stato sociale, problemi finanziari, crisi esistenziali e sentimentali etc. Poiché in queste situazioni non è sempre necessario ricorrere all’impiego di un farmaco, ma è comunque necessario sostenere le persone in crisi, la disponibilità di un’efficace alternativa naturale capace di migliorare il tono dell’umore può aiutare chi è in difficoltà ad affrontare con più serenità quegli inevitabili periodi di stress psico-fisico che ogni persona prima o poi deve affrontare nel corso della propria esistenza.

Per concludere, in tutte quelle situazioni di ansia e stress nelle quali il medico non ritenga indispensabile l’impiego di terapie farmacologiche, lo Zafferano può costituire un supporto salutistico ottimale e di documentata efficacia.

Bibliografia:

  1. IORI S., BIANCHI A, Lo Zafferano: miti, aspetti botanici, storia della coltivazione, Natural 1, marzo: 56-71, 2008.
  2. FERRARA L., MONTESANO D., NAVIGLIO D, Estrazione ed attività biologica di indaco e Zafferano, Ingredienti alimentari, Anno 3 (2004), n.15 Luglio/Agosto:14-18, 2004.
  3. RJOS J.L., RECIO M.C., GINER R.M., MANEZ S, An update review of saffron and its active constituents, Phytotherapy research, vol 10: 189-193, 1996.
  4. SCHMIDT M., BETTI G., HENSEL A, Saffron in phytotherapy: pharmacology and clinical uses, Wien Med. Wochenschr, 157/13-14: 315-319, 2007.
  5. BOUVIER F., SUIRE C., MUTTERER J. and CAMARA B, Oxidative remodeling of chromoplast carotenoids: identification of the carotenoid dioxygenase CsCCD and CsZCD genes involved in Crocus secondary metabolite biogenesis, The Plant Cell, 15; 47-62, 2003.
  6. AGHA-HOSSEINI M., KASHANI L., ALEYASEEN A., GOREISHI A., RAHMANPOUR H, ZARRINARA AR.,AKHONDZADEH S.; Crocus sativus (saffron) in the treatment of premenstrual syndrome: a double-blind, randomised and placebo-controlled trial., BIOG, 115 (4), 515-519, 2008.
  7. KARIMI G., HOSSEINZADEH H., KHALEGHPANAH P, Study of antidepressant effect of acqueous and ethanolic extracts of Crocus sativus in mice, Iranian J. Basic Med. Sci., 4; 11-15, 2001.
  8. HOSSEINZADEH H., SADEGHNIA H.R., Safranal, a constituent of Crocus sativus (saffron), attenuated cerebral ischemia induced oxidative damage in rat ippocampus, Pharm. Pharmaceut. Sci., 8 (3):394-399, 2005.
  9. HOSSEINZADEH H., SADEGHNIA H.R., Protective effect of sa- franal on pentylenetrazol-induced seizures in therat: involvement of GABAergic and opioid system, Phytomedicine, 14: 256-262, 2007.
  10. PITSIKAS N., SAKELLARIDIS N.: Crocus sativus extracts antagonize memory impairments in different behavioural task in the rat, Behav. Brain Res., 173: 112-115, 2006.
  11. ABE K., SAITO H, Effects of saffron extract and its constituent Crocin on learning behaviour and long-term potentiation, Phytotherapy research, 14: 149-152, 2000.
  12. HOSSEINZADEH H., KARIMI G., NIAPOOR M, Antidepressant effect of Crocus sativus stigma extracts and their constituents, crocin and safranal, in mice. Proceedings of the First International Symposium on Saffron Biology and Biotechnology, ISHS Acta Horticulturae 650, 2004.
  13. AKHONDZADEH S., TAHMACEBI-POUR N., NOORBALA A.A., AMINI H., FALLAH-POUR H., JAMSHIDI A.H., KHANI M.: Crocus sativus in the treatment of mild to moderate depression: a double-blind, randomized and placebo-controlled trial, Phytotherapy Research, 19: 148-151, 2005.
  14. AKHONDZADEH S., FALLAH-POUR H., AFKHAM K., JAMSHIDI A.H., KHALIGHI-CIGAROUDI F, Comparison of Crocus sativus and imipramine in the treatment of mild to moderate depression: a pilot double-blind randomized trial (ISRCTN45683816), BMC Complementary and Alternative Medicine, 4: 12-16, 2004.
  15. NOORBALA A.A., AKHONDZADEH S., TAHMACEBI-POUR N., JAMSHIDI A.H, Hydro-alcoholic extract of Crocus sativus versus fluoxetine in the treatment of mild to moderate depression: a double-blind, randomized pilot trial, J. Ethnopharmacol., 97: 281-284, 2005.

Fonte: Cristiano Meggiato, Gabriella Calderini, L'Erborista 2008